La provincia unica Firenze-Prato-Pistoia
La prospettiva della provincia unica Firenze – Prato – Pistoia l’ho sempre condivisa, perché la piana che comprende le tre città e le relative province ha un complesso di problemi di infrastrutture, di trasporti, di pendolarismo, di relazioni anche universitarie che necessitano una programmazione integrata di quel territorio. Del resto la stessa struttura produttiva, in particolare per quanto riguarda la piccola e media industria, presenta caratteri di omogeneità. Naturalmente in essa andrà sottolineato il ruolo di Prato e Pistoia. La provincia unica Firenze – Prato – Pistoia peraltro a mio parere rafforza l’idea che occorra procedere alla costituzione della città metropolitana (prevista dalla Costituzione e dalle leggi vigenti), costituita da Firenze e dai comuni contermini, in generale quelli che non hanno più una vera e propria soluzione di continuità urbanistica con il capoluogo. Tra l’altro, la provincia unica può risolvere i problemi di quelle realtà della provincia di Firenze che, come Empoli e il Mugello, non sarebbero interessate dalla città metropolitana, ma si collocherebbero con la loro individualità nella provincia unica Firenze – Prato – Pistoia, senza dover soffrire un’ingiusta emarginazione. La proposta della città metropolitana fiorentina deve scaturire dal basso, cioè dagli enti locali interessati, Comune capoluogo e attuale Provincia in particolare, secondo una certa soglia di adesione, e avere poi il parere della Regione. Dovrà quindi essere sottoposta a un referendum, sulle cui modalità attuative pare che il Consiglio dei Ministri abbia pronto il necessario regolamento. Credo che se i provvedimenti del governo andranno avanti una iniziativa del Comune di Firenze per un’intesa con gli altri enti interessati al fine della costituzione della città metropolitana andrà presa al più presto.
Valdo Spini
Presidente della Commissione Affari istituzionali del Consiglio comunale di Firenze