Il mancato incontro fra Riccardi e Cota
Il “Corriere della sera” del 21 dicembre pubblica questa lettera di Valdo Spini: Il mancato incontro fra Riccardi e Cota Vorrei esprimere un motivato consenso a quanto scritto da Gianna Fregonara («L`incontro mancato tra Cota e Riccardi…») sul Corriere del 19 dicembre. Andrea Riccardi, prima di essere stato chiamato alla carica di ministro della Repubblica è stato un insigne studioso di storia (ricordo una sua memorabile lezione su Giorgio La Pira e il cardinale Elia Dalla Costa, quello che chiuse le finestre in faccia a Hitler), nonché il fondatore di quella Comunità di Sant`Egidio che si è fatta conoscere ben aldilà dei nostri confini nazionali. Lo sgarbo dell`incontro mancato tra il presidente della Regione Piemonte Roberto Cota e il ministro della Cooperazione e dell`integrazione, Andrea Riccardi, oltre a essere un vulnus istituzionale, è quindi anche una gaffe personale e culturale. Ma ormai Riccardi è un ministro ed è quindi soprattutto l`aspetto istituzionale della vicenda che ci interessa. Un grande merito delle istituzioni democratiche è quello di mettere insieme, di costringere a confrontarsi, tutti i rappresentanti delle cittadine e dei cittadini, per quanto grande possa essere la distanza delle loro posizioni politiche. È quanto, del resto, nei casi felici, permette di far crescere il livello di una classe politica. Non comprendere questo principio significa volere esasperare un confronto interno al nostro Paese incuranti del fatto che tutti ci muoviamo come su di una sottile crosta di ghiaccio, rotta la quale ci si inabissa nell`acqua gelata, e che questo richiede alle cittadine e ai cittadini del nostro Paese di avere rispetto per le nostre istituzioni. Ma come si può chiedere il rispetto delle istituzioni se queste non si rispettano tra di loro? Ecco perché è opportuno esprimere solidarietà ad Andrea Riccardi e augurarsi che fatti di questo genere non si ripetano più.