26 aprile – Su “la Repubblica”: Il Consiglio Comunale e le regole da cambiare
Su “la Repubblica” di giovedì 26 aprile a p. XI dell’edizione fiorentina questo articolo di Valdo Spini
Di fronte al decadimento dei rapporti tra i cittadini e la politica non si può restare con le mani in mano o affidarsi a personalismi salvifici. Dobbiamo operare risolutamente. Vogliamo che le cittadine ed i cittadini di Firenze possano trovare nel consiglio comunale quel punto di riferimento per il dibattito sui problemi della città che appassioni alla politica, ai suoi contenuti amministrativi, così vicini alla vita delle cittadine e dei cittadini nel comune interesse di tutte le forze politiche e dei gruppi consiliari. Di più lo stesso rilancio dei partiti, che hanno oggi un tasso di apprezzamento molto basso tra i cittadini, passa anche per la loro capacità di attivare un dibattito importante nelle assemblee elettive.
Abbiamo oggi un andamento del Consiglio Comunale di Firenze troppo frammentario, che va a conclusione nella serata con un evidente decalage di interesse e di partecipazione, sia interna, dei consiglieri, che esterna del pubblico. Sarebbe invece augurabile che il pubblico vi fosse interessato, al di là delle presenze dei gruppi impegnati in manifestazioni di protesta o di sensibilizzazione su questo o quell’argomento. Potenziare, razionalizzare, risparmiare sono i tre principi che ci devono guidare nelle istituzioni. invitato a fare questo dai capigruppo consiliari, mi sono ripromesso allora, a titolo del tutto personale , di proporre in documento sul funzionamento del consiglio che qui cercherò di riassumere.
Innanzitutto : puntualità, rispetto dei tempi, partecipazione piena del Sindaco e della Giunta al “question time”, nonché provvedimenti per impedire l’invecchiamento di interrogazioni e di mozioni. Molte delibere un tempo del Consiglio sono ora di competenza della giunta, ma anche queste non hanno il rilievo e l’ampiezza di dibattito che sarebbero necessari. Infatti il consiglio comunale, così come è oggi strutturato. prevede che al question time seguano le normali interrogazioni. Si svolge così un lungo dibattito talvolta su temi settoriali. Ed allora una delle proposte che ho presentato, prevede che le delibere vengano anticipate e collocate tra il question time e le interrogazioni e così via. Piccoli ma concreti e significativi passi in avanti all’insegna di un patto tra maggioranza e opposizioni per il rilancio delle assemblee elettive ed in particolare di quella, così prestigiosa, che siede in Palazzo Vecchio.
Il funzionamento del consiglio comunale in termini di sedute è costato l’anno scorso circa 167.000 euro, il funzionamento delle commissioni 567.919. Il funzionamento del consiglio comunale di Firenze è una cosa seria e nessuno sarà danneggiato e avrà quindi a lamentarsi se introduciamo una norma che, fatto salvo il diritto di intervento e di voto, stabilisca che si percepisce il gettone di presenza se si è partecipato ad almeno metà del tempo di durata del consiglio e delle commissioni. Un incentivo sia alla partecipazione che al risparmio.
Siamo risolutamente contrari all’antipolitica che finirebbe per spossessare il cittadino dei suoi poteri. Ma siamo fermamente convinti che senza una profonda riforma della politica, l’antipolitica non mancherà di dilagare. Sta a noi prendere l’iniziativa.
Valdo Spini
Il testo dell’intervento di Spini in Consiglio Comunale sullo stesso argomento è riportato in questo sito nella sezione “Interventi”