Da Machiavelli una lezione per il presente
Valdo Spini
Presidente del Comitato per le Celebrazioni del V Centenario de “Il Principe”
Da Machiavelli una lezione per il presente
Con la rievocazione storica del bando della cattura di Niccolò Machiavelli, hanno inizio le celebrazioni dell’anno cinque centenario della stesura de “Il Principe” , uno dei libri italiani più tradotti nel mondo. La vicenda del bando di cattura viene a collocare in tutta la sua drammaticità il contesto in cui la grande opera del Segretario fiorentino è stata scritta. Machiavelli non solo venne rimosso dal suo incarico di Segretario della Cancelleria dopo il ritorno al potere dei Medici, ma fu confinato nel suo podere in Sant’Andrea in Percussina a San Casciano e costretto al versamento di una cauzione di mille fiorini d’oro. Quello che era stato una sorta di “segretario di Stato” se vogliamo usare la terminologia Usa dei nostri giorni ( lo Hillary Clinton della Repubblica fiorentina) veniva a perdere tutti i suoi poteri.
Quello che la rievocazione del 19 febbraio 1513 vuole sottolineare, è che, trovato il suo nome in una lista di persone che dei congiurati antimedicei volevano avvicinare, egli venne fatto oggetto di un bando di cattura severissimo, effettivamente catturato, portato nelle prigioni del Bargello e sottoposto a tortura. Sia perché non vi erano prove della sua colpevolezza, sia per l’amnistia concessa in seguito all’ elezione del cardinale Giovanni dei Medici a Papa col nome di Leone X nel marzo 1513, Machiavelli fu rilasciato e rimandato a Sant’Andrea in Percussina.
E in questo contesto drammatico che avviene la stesura de “Il Principe”, tentativo di Machiavelli di sottolineare le proprie doti di statista che ne avrebbero dovuto consigliare ai Medici di riprenderlo in servizio, cosa che non avvenne. Invece scrisse un’opera che a distanza di 500 anni gli vale tutt’ora un’ampia fama a livello mondiale.
Il nostro proposito è di studiare la storia di Machiavelli per rinvigorire il nostro animo e i nostri propositi in questa difficile situazione del nostro Paese. Una lezione per il presente.
Alla fine del “Principe” , Machiavelli invoca un “redentore” per l’Italia. L’ Italia di redenzione ne ha indubbiamente bisogno, ma piuttosto che un singolo redentore deve trovare una volontà di popolo per un effettivo risanamento e per un incisivo rilancio della sua attuale condizione etica, economica e sociale.
Ringraziamo l’Università di Harvard e il suo Centro fiorentino di Villa I Tatti per gli studi sul Rinascimento italiano per averci proposto la rievocazione del 19 febbraio p.v. che sarà realizzata grazie all’Assessorato alla Cultura del Comune di Firenze, la Direzione Cultura, l’ Ufficio Tradizioni Popolari e il Corpo della Polizia Municipale.
Questa presenza di Università prestigiose come Harvard nel territorio fiorentino costituisce per noi un grande punto di forza ed è un’eredità della grandezza del nostro Rinascimento, patrimonio che non dobbiamo mai cessare di valorizzare rinnovandolo.
Firenze 15 Febbraio 2013