Nota di Valdo Spini sulla situazione finanziaria degli Istituti di Cultura
Valdo Spini
Mantova 2 ottobre 2015
Dal punto di vista economico e finanziario le fondazioni e gli istituti di cultura sono veramente alla frutta!
Il 2015 ha di fatto visto la cessazione del flusso di intervento pubblico.
Le principali fonti di finanziamento pubblico per gli Istituti e le fondazioni culturali sono Il Miinistero dei beni Culturali, Mibact e il Ministero dell’Istruzione e dell’Università Miur.
La tabella dei contributi Mibact per il 2015-2017, è stata deliberata non è stata ancora liquidata. Si trova al MEF, ministero economia e finanze.
La tabella Miur 2014-2016, (sì, confermo2014) pare si trovi alla firma della ministro competente e non è ancora andata al prescritto parere delle commissioni parlamentari.
Ciò è avvenuto per ritardi burocratici imputabili alla complicazione e alla lentezza delle procedure. Dovremmo trovare una modalità organizzativa per proteggere lo svolgimento dei bandi da eventi, come le dimissioni dei commissari, che di fatto li ritardano nonché forme di immediata anticipazione di almeno parte dei contributi concessi. Questo lo potremmo fare d’accordo con i ministeri interessati.
Per quanto attiene ai criteri quelli relativi alla tabella Mibact 2015-2017 sono rimasti gli stessi . anche se per il futuro si intende cambiarli.
Il contributo dei privati sarebbe quindi veramente decisivo. Solo che non è incentivato.
L’Artbonus , provvedimento benemerito, non riguarda le Fondazioni e gli Istituti privati.
Certamente le Fondazioni e gli Istituti hanno dei soci, ma per questi soci non vi sono sconti fiscali.
Gli sconti possono riguardare erogazioni liberali da imprese sia interamente deducibili (art. 100 co 2 lett. m TUIR) oppure deducibili nel limite del 2% del reddito d’impresa; oppure deducibili nel limite del 10% fino ad un massimo di €70.000 ((legge 35/2005).
Vi è possibilità teorica anche per le sponsorizzazioni, ma con molti limiti.
Interessante potrebbe essere una maggior precisazione del 5per mille.
In sede di dichiarazione dei redditi, si può destinare il 5 per mille dell’Irpef a:
favore del finanziamento di associazioni di volontariato e non lucrative di utilità sociale, associazioni e fondazioni di promozione sociale, enti di ricerca scientifica, universitaria e sanitaria, comuni e associazioni sportive dilettantistiche e delle attività di tutela, promozione e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici.
Sta emergendo ora un problema veramente increscioso. E cioè che dei Caf avrebbero di fatto assegnato questo cinque per mille a destinazioni diverse da quelle desiderati dai cittadini o che avrebbero proceduto ad assegnazioni automatiche a organizzazioni loro vicine in caso di non espressione.
E’ l’occasione buona per mettere ordine in questa vicenda e aprire la strada agli istituti e le fondazioni culturali con adeguata pubblicità.
Potremmo per esempio fare un accordo per la trasmissione alla UNGDC dell’elenco degli iscritti all’Aici che gode di questa possibilità per popolarizzarlo in vari siti.
Un’altra idea potrebbe essere quella di costituire un osservatorio congiunto UNGDC-AICI.