Spini propone
Carlo Rosselli aveva condensato in tredici punti le sue tesi (I miei conti col marxismo) pubblicate in appendice a Socialismo liberale. In occasione del Trentesimo compleanno dei “Quaderni del Circolo Rosselli” al Teatro di Rifredi, il 20 dicembre 2010 Valdo Spini ha presentato i tredici punti seguenti come momento ispiratore delle prove che ci attendono.
1. Molti sono alla ricerca di un’identitào hanno il problema di rifiutare e di prendere le distanze da un’identitàprecedente. NOI, che ci riconosciamo nell’ereditàdei Rosselli, questo problema NON l’abbiamo.
2. L’eredità dei Rosselli è limpida nei suoi riferimenti ideali, è feconda nell’analisi critica di fondo della societàitaliana. E’ un’ereditàche possiamo rivendicare.
3. L’eredità dei Rosselli è ottimistica e volontaristica nella volontàdi cambiamento e nella consapevolezza dello spirito di sacrificio che comporta.
4. Non è un dogma, è un principio, quello del socialismo liberale, la realizzazione delle libertàper tutti nella concretezza della condizione di chi non gode pienamente della libertà.
5. Dobbiamo cercare il nuovo , non abbiamo bisogno di cercare il nuovismo.
6. Ci attendono scelte difficili in momenti veramente difficili. Il Rosselli non è un partito politico: con i suoi strumenti, come i “Quaderni” è un club, un tempo si sarebbe detto un club alla francese, che intende essere un momento di collegamento tra società civile e societàpolitica e quindi uno strumento importante di preparazione a queste scelte.
7. Il Riformismo è il nostro metodo, ma riformismo non significa né trasformismo né compromesso a tutti i costi. Il legame tra socialismo e libertànon basta proclamarlo, bisogna viverlo e concretizzarlo.
8. Il rinnovamento della società italiana si deve basare sul connubio formazione-lavoro. Vogliamo rappresentare tutti i generi di lavoro, da quello dipendente a quello autonomo, che siamo creatori di ricchezza e non distruttivamente speculativi.
9. Vogliamo una società basata sulla cultura, la ricerca, l’intelligenza, che inserisca l’Italia tra i paesi dell’innovazione e del futuro.
10. Ribadiamo che la giustizia sociale è l’elemento necessario per conseguire l’obiettivo di una società aperta e coesa contro le involuzioni autoritarie di ogni tipo.
11. Consideriamo il fattore etico come decisivo per ogni scelta politica.
12. In questo senso vogliamo un partito laico di credenti e non credenti, che vi militino su di un piano di assoluta parità.
13. Nella crisi italiana vogliamo che sorga un’alternativa realmente nuova nell’etica, nei metodi, nei contenuti e nei programmi.
Allo stesso modo, i punti che meglio esprimono la crisi che la cittàdi Firenze sta vivendo, dai quali partire per l’elaborazione di un programma alternativo per la rinascita:
1. Il declino del ruolo e del peso del cittàsul piano nazionale, e non solo. Ne è espressione la continua perdita di centri direzionali d’imprese, banche e servizi e le sempre piu ristrette opportunità di lavoro qualificato per i giovani.
2. Firenze sempre più emarginata dalle grandi infrastrutture: dieci coppie di Eurostar Roma-Milano non fermeranno più a Firenze, mentre si pensa all’area dell’aeroporto di Peretola più con intenti di assedio edilizio che di riorganizzazione e sviluppo dello scalo nel rispetto dei livelli di compatibilitàambientale.
3. Traffico insostenibile e inquinamento a causa di una mancata pianificazione della mobilitàinterna, del pendolarismo e dei flussi turistici.
4. Necessità di una incisiva verifica dei tracciati della tramvia e del sottoattraversamento della linea ferroviaria ad alta velocità. La tramvia raso Duomo e davanti a Palazzo Medici-Riccardi modifica l’immagine dei monumenti più belli della cittàed il costosissimo sottoattraversamento con relativa nuova stazione sottoporrebbe Firenze ad un decennio di disagi e di ridotta disponibilitàdi treni.
5. Rendere la città più sicura attraverso la programmazione dei servizi e non solo attraverso i divieti. Promuovere la sicurezza nell’ordine pubblico e la sicurezza sociale verso i deboli e gli ultimi.
6. Modificare il rapporto cittadini-istituzioni. Oggi consiglio comunale e assessori sono praticamente chiamati a ratificare decisioni prese al di fuori della stessa Istituzione comunale. La voce dei cittadini appare sempre più debole, mentre potrebbero essere individuati strumenti di consultazione diretta (es. referendum preventivi ) su scelte di particolare importanza.
7. Firenze deve diventare “Giardino della cultura italiana”. Tutelare l’immenso patrimonio storico-artistico-culturale, la sua fruizione e valorizzazione, ma anche puntare sulla innovazione nell’arte come nella ricerca scientifica, pubblica e privata, fiorente nell’area metropolitana come volano di sviluppo economico e culturale della città del futuro.