26 ottobre: A tutti i firmatari dell’appello “Spini candidato alle primarie del centro-sinistra”
Carissimi e carissime,
alla luce di quanto sta avvenendo oggi, la vostra idea di una candidatura di area socialista e laica, almeno nel primo turno delle primarie del centro-sinistra, si è dimostrata giusta e opportuna: le primarie, almeno finora si caratterizzano per un duro scontro interno al Pd, con la partecipazione esterna di Vendola. Una candidatura dell’area socialista e laica, per di più se (come nel caso che personalmente mi riguarda) avesse già affrontato con successo il fattore della partecipazione civica, le avrebbe arricchite e nel contempo avrebbe ridato uno spazio alle nostre idee e alle nostre proposte.
Ho ritenuto mio dovere etico-politico corrispondere al vostro appello, visto che mi trovavo nelle condizioni di essermi recentemente esposto al voto popolare , con risultati che definirei almeno decorosi, conseguiti in competizione con uno dei candidati più forti delle attuali primarie. Credo di averlo fatto con l’impegno e la generosità nel dispensare le mie energie che mi sono sempre state proprie. Purtroppo il risultato non è stato conseguito per motivi di carattere politico e per motivi di carattere regolamentare.
Innanzitutto per motivi di carattere politico: è quanto meno sorprendente che una “Carta di Intenti” firmata da Pd, Sel e Psi non contenga nemmeno un riferimento diretto alle parole Pse, socialismo, socialisti. Siamo tornati a un termine , quello dei “progressisti”, che nella storia non si è dimostrato troppo fecondo. Nessuna meraviglia, peraltro, che in questo contesto una candidatura esplicitamente socialista non fosse di fatto resa praticabile.
I tre partiti firmatari non hanno inteso avere alcun contatto con noi, nonostante la consistenza dell’appello e della sua rispondenza nell’opinione pubblica non organizzata in partiti. Per quanto attiene poi alla redazione delle norme per la presentazione di una candidatura non Pd, queste le abbiamo appreso dal sito solo il 17 OTTOBRE Con queste norme si venivano a raddoppiare (da 10.000 a 20.000 ) il tetto minimo di sottoscrizioni necessarie rispetto alle ultime primarie di coalizione. Ma questo non sarebbe stato un ostacolo se non collegato agli otto giorni di tempo e alle modalità previste. Il meccanismo della sottoscrizione era particolarmente penalizzante: infatti in nessuna regione si potevano superare le 2.000 firme. Non solo, ma gli originali delle firme di ciascuna regione, certificate dalle figure istituzionali competenti, dovevano pervenire al Collegio dei Garanti a Roma entro le ore 20 DEL 25 OTTOBRE. Tutto il processo della raccolta, della certificazione e della consegna delle 20.000 firme doveva essere completato in otto giorni! Di fatto da ogni località o regione doveva partire per Roma un incaricato a meno che non ci si rimettesse alle poste. Quindi se da un comune di Italia, una persona non inquadrata politicamente mi voleva manifestare consenso, doveva cercarsi un eletto o un segretario comunale per farsi certificare la firma, metterla in una busta e mandarla al nostro coordinamento perché noi potessimo a nostra volta portarla al Comitato dei Garanti della coalizione. Per chi come noi si basa sopratutto sull’opinione pubblica era impensabile. Nelle nostre dichiarazioni pubbliche avevamo auspicato che si potesse definire di comune accordo una posta elettronica certificata, visto che siamo nel XXI secolo, il che ci avrebbe permesso di lanciare un appello nazionale in questo senso e, ne sono sicuro, raggiungere le 20.000 firme necessarie. Non era serio prestarsi a un meccanismo chiuso al nuovo, riservato solo a quei partiti che avessero già una ossatura di funzionari e di eletti sul territorio. E tutto ciò in un momento in cui la politica dovrebbe aprirsi e non chiudersi. Non potevamo starci e non ci siamo stati.
Pure la nostra battaglia non è stata inutile, abbiamo dimostrato che ci siamo, che abbiamo entusiasmo, che non vogliamo piegarci, che vogliamo batterci per delle belle battaglie politiche e di costume politico.
Grazie di tutto quanto avete fatto, state facendo e farete. Per quanto mi riguarda continuerò nella battaglia per la riforma della politica e per l’affermazione dei principi a cui abbiamo sempre ispirato la mia azione politica. Nel corso di questa vicenda ho allacciato o riallacciato rapporti splendidi, che rappresentano per me un elemento positivo di grande soddisfazione. Intendo continuare a coltivarli, se siete d’accordo. La prima scadenza che si potremmo proporre è quella di un convegno programmatico in modo da potere dare dall’esterno quel contributo a primarie vere che non ci è stato possibile fare dall’interno di esse. Siete disponibili? Mandatemi un cenno, un commento, una risposta.
Un fraterno saluto
Valdo Spini