Intervento alla XXIX Assemblea Annuale ANCI
19 Ottobre 2012
Valdo Spini, intervento a Bologna alla XXIX Assemblea Annuale della Conferenza Nazionale Consigli comunali ANCI (18/19 Ottobre 2012) sul tema delle Citta’ Metropolitane.
– Prendo la parola non solo come Presidente della Commissione Affari Istituzionali del Consiglio Comunale di Firenze ma anche come incaricato a livello nazionale del Coordinamento delle Commissioni Consiliari Affari Istituzionali o competenti sul tema delle città metropolitane. Tale coordinamento si riunirà nuovamente a Roma il 31 ottobre e colgo l’occasione di rivendicare appieno il ruolo dei consigli comunali nella fase di preparazione e istituzione delle città metropolitane.
– Si può discutere quanto si vuole sul fatto che l’istituzione delle città metropolitane sia venuta in un decreto sulla revisione della spesa, che sia venuta dall’alto, che preveda semplificazioni territoriali drastiche, ma tutto questo non può offuscare il dato di fondo e cioè che ci troviamo finalmente di fronte ad un fatto concreto. L’istituzione delle città metropolitane, cioè l’adeguamento dell’ordinamento amministrativo ai fenomeni dell’urbanesimo, tipici della società industriale e post industriale, finalmente può avvenire.
– In tal senso, anche se le scadenze previste per la stesura e l’approvazione degli statuti (31 ottobre 2013)-nonché l’entrata in vigore delle città metropolitane (1 gennaio 2014) vengono a cadere nella prossima legislatura, è fin d’ora e cioè in questa legislatura che dobbiamo porre fondamenta veramente solide all’edificio che vogliamo costruire.
– Se ne deduce che noi dobbiamo richiedere l’attuazione della legge sulle città metropolitane a tutti i soggetti interessati, senza incertezze e rinvii. Aiuta in questa direzione il fatto che le province di Genova e di Roma si scioglieranno per motivi elettorali nel giugno prossimo dando vita, nella stessa data, alle città metropolitane e questo non potrà non influenzare positivamente la costituzione delle altre.
– Non invidio i Consigli e le Regioni che devono procedere in queste settimane al riaccorpamento e alla diminuzione del numero delle province secondo criteri meramente quantitativi. Questo è particolarmente vero per una regione come la mia, la Toscana, che ha attualmente ben dieci province.
– Ad oggi quindi la Conferenza Metropolitana fiorentina per la stesura dello statuto e gli altri adempimenti non è stata ancora convocata. Credo che sarebbe opportuno autodisciplinarci indicandoci reciprocamente un termine massimo in cui procedere alla convocazione delle stesse. Infatti è nella stesura degli Statuti che possono trovare risposta gli interrogativi che si pongono le realtà meno relazionate con il capoluogo, visto che la legge consente all’uopo un’articolazione e una differenziazione. (Nel nostro caso per esempio Empoli e il Mugello.)
-Inoltre, mentre è giusto che i vari statuti cerchino di adattarsi al meglio alle varie realtà , non sarebbe nemmeno opportuno ed efficiente che si arrivasse ad una sorta di vestito di arlecchino nell’ordinamento delle città italiane, fatto che abbiamo conosciuto con effetti nefasti in altre vicende. Credo utile che si arrivi ad una sorta di linee guida o di statuto – tipo, a maglie larghe in cui le varie realtà dovrebbero collocare la loro autonomia statutaria .
– Infine si è parlato di attuazione della Legge, ma almeno su un punto vi è un vuoto legislativo da colmare: ed è quello su cosa avviene nel caso che in Conferenza Metropolitana lo statuto non sia stato approvato. Ci attendiamo in questo senso che nel decreto sulle provincie della fine di ottobre questo ed altri vuoti normativi come il sistema di elezione del consiglio metropolitano siano colmati.
– Sarebbe stato meglio che il Parlamento fosse stato in grado di approvare una vera e propria riforma degli enti locali, procedendo anche ad un’accurata delimitazione territoriale delle città metropolitane. Questo purtroppo non è stato, così come in altri settori importanti della nostra vita nazionale. Ora abbiamo in mano uno strumento di riforma che non dobbiamo lasciarci sfuggire ma che dobbiamo cercare di attuare al meglio sfruttando tutti gli spazi che la normativa ci consente.
– Per quanto riguarda la scelta delle modalità di elezione del sindaco metropolitano, per fare decollare questa nuova realtà perché i cittadini e le cittadine ci si possano riconoscere, è necessaria l’elezione diretta del sindaco. Eventualmente rendendola più facile , trasformando in municipalità quelli che sarebbero i Comuni in cui secondo la legge si dovrebbe dividere il comune capoluogo.
Valdo Spini
Presidente Commissione Affari istituzionali del Consiglio Comunale di Firenze
Coordinatore delle Commissioni Consiliari Affari Istituzionali o competenti sul tema delle dieci città metropolitane