L’esempio di Salvatore Carnevale
Valdo Spini ha commemorato Salvatore Carnevale a Galati Mamertino (in provincia di Messina), dove il sindacalista socialista ucciso dalla mafia a Sciara (Palermo) nel 1955 era nato nel 1923. Presentava Antonio Matasso.
Salvatore Carnevale sacrificò la vita nella lotta a favore dei lavoratori e per difendere le loro condizioni contro la mafia che voleva opprimerli. Eroe della lotta al cancro mafioso, è stato espressione di un partito grande e coraggioso come era il Partito Socialista di quegli anni: una grande tradizione che vogliamo rivendicare con forza. Davvero una grande figura quella di Salvatore Carnevale, un uomo che sapeva ciò a cui andava incontro; pochi giorni prima aveva detto ai mafiosi: «se volete ammazzarmi, ammazzatemi pure, ma chi ammazza me ammazza Gesù Cristo». Ho terminato il mio ricordo con le parole pronunciate a nome del Partito Socialista da Sandro Pertini, nella manifestazione di protesta che si tenne a Sciara il 23 maggio 1955: «lo avete ucciso proditoriamente, perché siete dei vili; voi non appartenete alla Sicilia, siete la feccia, siete la vergogna».
Oggi – ho concluso in presenza di numerosi compagni socialisti della zona dei monti Nebrodi – dobbiamo liberare il Paese dalla criminalità e dalla corruzione come presupposto del suo riscatto dall’attuale situazione di crisi economica e finanziaria.