Intervento al Forum di Bari
Ecco una sintesi dell’intervento di Valdo Spini al Forum delle liste civiche pugliesi di Bari (9 luglio 2012):
1) Il concetto di liste civiche è diverso da quello che ha presieduto alla formazione di un governo “tecnico”. Il primo , il nostro, si basa proprio sul presupposto di un’elezione, il secondo ha avuto alla base il requisito della “non elezione “ dei suoi componenti, per delle ragioni politiche ben precise (le forze politiche della “strana maggioranza”non possono formare una vera e propria coalizione).Una situazione che le prossime elezioni politiche devono sanare.
2) La condizione che accomuna i presenti, al di là delle loro provenienze o appartenenze, è il fatto di essere stati eletti nei consigli comunali grazie a liste civiche, senza avvalersi di liste e di designazioni di partiti. Ciò, in un momento di crisi dei partiti e della rappresentanza, costituisce un momento di stimolo al rinnovamento, all’affermazione di una nuova classe dirigente, a un ritrovato interesse intorno alle istituzioni e alla loro vita.
3) Bando quindi ad ogni assenteismo, in particolare in occasione delle elezioni, che devono rappresentare quanto di più importante c’è nel rapporto tra cittadini e le istituzioni. L’assenteismo è dovuto al disorientamento di fronte alla crisi della politica e ai tanti episodi di gravissimo malcostume che si sono verificati: ma questo stato di cose possiamo e lo dobbiamo cambiare
4) Il concetto alla base delle liste civiche, che pure non sono liste partitiche, non è l’antipolitica: è stata ed è l’offerta al corpo elettorale di liste e di candidati che intendono farsi giudicare sui loro programmi e sulla loro professionalità o identità piuttosto che sull’appartenenza partitica. Ciò in un momento di crisi dei partiti stessi rafforza e integra l’offerta politica.
5) Le liste civiche , se privilegiano quindi i contenuti e il profilo delle loro candidate e dei loro candidati, non sono certo apolitiche. Non intendono riprodurre sotto mentite spoglie i fallimenti della II repubblica, né tantomeno sono strumentalizzabili ad operazioni di riverniciatura del centro-destra che, con il porcellum, ha violentato e compresso proprio i liberi spazi di partecipazione alla politica.
6) Le liste civiche , nell’attuale momento politico, pur risultando dall’espressione di realtà locali non possono essere emarginate dall’elaborazione dei programmi per le prossime elezioni e dalle modalità di partecipazione democratica alle stesse. Anzi, è giusto che si confronta su questi temi anche tra di loro, in piena libertà e senza posizioni precostituite.
7) Spetta ai partiti prendere su questo tema posizioni e atteggiamenti chiari e non strumentalizzabili, di apertura e di dialogo e non di chiusura preconcetta. In tal senso le liste civiche rappresentano qualcosa che va oltre alla stessa contesa tra “nuovi” e “vecchi “della politica in seno ai partiti, perché si sono rapportate direttamente alla società civile.
8) Determinante sarà la modifica dell’attuale nefasto sistema elettorale e la sua sostituzione con un altro, veramente democratico, in grado di “liberalizzare” la politica e l’accesso ad essa.Ribadiamo la nostra ferma richiesta di non effettuare le prossime elezioni politiche con il “Porcellum”
9) Cosi pure l’effettuazione di elezioni primarie deve essere aperta al rafforzamento e all’ampliamento delle forze politiche che le promuovono, non certo a regolamenti di conti interni, che nella attuale fase , drammatica, della vita economica e sociale del paese sarebbero probabilmente controproducenti.
10) Vediamo infatti una grave lacuna nella situazione politico-istituzionale che si è determinate: si delineano in tutta la loro gravità i problemi della crisi; di fatto attualmente le forze politiche si pongono in posizione di attesa di quanto farà in proposito il governo “tecnico” di Mario Monti; questo governo presenta, doverosamente, le sue soluzioni, sulle quali le forze politiche stesse si esercitano in distinguo e dichiarazioni di intenzioni di modifica, poche delle quali hanno la possibilità di concretizzarsi di fonte alla apposizione della questione di fiducia. Bisogna ritornare ad un ruolo effettivo di proposta riformatrice delle forze politiche all’insegna dei due inseparabili principi di Giustizia e di Libertà.