25 agosto – Intervento alla festa del Pd di Firenze
Mentre infuriano le polemiche sulla rivendicazione (Michele Prospero sull’”Unità”) della validità per il Pd della lezione politica di Togliatti, Valdo Spini sabato 25 agosto ha riproposto a Firenze al Festival Regionale del Pd, in corso alle Cascine, quella di Riccardo Lombardi, prendendo spunto da un recente libro di Carlo Patrignani dedicato. Nel corso del suo intervento Valdo Spini ha sottolineato come Riccardo Lombardi sia stato un socialista di derivazione rosselliana che non aveva avuto complessi di inferiorità rispetto al comunismo, ma che non li ha avuti certo rispetto al sistema capitalistico e alle sue disfunzioni. Quelle stesse disfunzioni che ci hanno portato negli ultimi anni in una crisi, non solo finanziaria ed economica, ma anche sociale da cui non riusciamo ancora a uscire. “Il presidente Mario Monti – ha sottolineato Spini – ha parlato di una luce che si incomincia a intravedere in fondo al tunnel: ma per i giovani, che sono negli anni decisivi della loro vita la domanda fondamentale è : quanto tempo occorre per uscire dal tunnel? Non vediamo confermato nel consiglio dei ministri di ieri il piano preannunciato dal ministro Fornero per incidere, in favore dei giovani, sul cuneo fiscale che grava sul lavoro dipendente. Si sente dire che questo è avvenuto per le perduranti difficoltà economiche e finanziarie. Ma non possiamo rinunziare a un’iniziativa del genere. Nel 1946, quando il paese era distrutto, fu lanciato il “Prestito della Ricostruzione”. Perché non pensare oggi a un “prestito per l’occupazione giovanile”, con i cui proventi abbattere quel cuneo fiscale, chiamando a raccolta tutte le cittadine e i cittadini che vogliono dare dimostrazione di solidarietà generazionale?”.
Spini ha poi ricordato di essere stato, durante il congresso Ds del 2005, il presentatore di un ordine del giorno, approvato all’unanimità, per inserire la dizione “Partito del socialismo europeo” nel simbolo dei Ds stessi. “Dovetti prendere atto con amarezza che i Ds, pur di dare vita al Pd, subito dopo rinunciarono non solo a quel simbolo ma addirittura all’appartenenza a pieno titolo del nuovo partito al Pse. Ma la dignità di quel riferimento va riproposta al Pd di oggi: a chi proveniente dai Ds in quel riferimento ci ha creduto davvero, e a chi, proveniente dalla Margherita, si lamenta oggi del riferimento a Togliatti, come ha fatto Arturo Parisi. Non sono un patito dei Pantheon o dei riferimenti al passato; credo invece all’impegno nel presente: ma questo deve avvenire nel riferimento a principi e valori chiari e condivisi e non in una girandola continua di busti marmorei delle personalità del passato”.
Infine Spini si è soffermato sulle prossime elezioni politiche sottolineando che “tutti i sondaggi danno una consistente presenza di elettorato o su posizioni di radicale contestazione o di scoraggiamento rispetto ai partiti tradizionali. Un’apertura del centro-sinistra alle liste civiche apparirebbe quindi quanto mai opportuna e lungimirante. Significherebbe che si sa andare più in là di un accordo, pur importante, in seno ai partiti del centro-sinistra e della sinistra per aprirsi anche a quanto si è mosso in questo periodo nel nostro paese”.